PHOTOlive con Carlo GIanferro



Continua la serie di incontri, organizzati da Mandeep in collaborazione con Exus Photo, in cui i grandi protagonisti della fotografia italiana si presentano al pubblico romano, per far conoscere il lato nascosto della propria carriera e della propria visione autoriale.

Venerdì 7 maggio, alle ore 19 sarà la volta di Carlo Gianferro, fotografo freelance, che ha dedicato la maggior parte della sua attività professionale alle comunità Rom sia Moldave che Rumene. Nel 2009 ha pubblicato Gypsy Interiors con l’editore romano Postcart, lavoro con il quale si è aggiudicato il primo premio nella sezione portraits stories del World Press Photo 2009.

Durante l’incontro Carlo Gianferro presenterà in anteprima un video tratto dal suo ultimo lavoro, “La sottile linea bianca” un progetto personale che ha come sfondo il conflitto israelo-palestinese.

Gli interessi principali di Gianferro sono i lavoratori esiliati e le piccole comunità. Ama documentare la vita delle persone all’interno delle abitazioni, mostrando la casa come specchio della personalità del soggetto fotografato.

“Negli ultimi anni mostrare l’uomo negli ambienti domestici sia interni che esterni è diventata la mia mission, dipenderà forse dall’avere troppi architetti nella schiera familiare e tra le amicizie che mi hanno contaminato… credo comunque che l’ambiente in cui le persone abitano rispecchi molto la personalità e l’intimità degli individui e volte basta solo una singola foto a raccontare un mondo.”

Tante immagini ed ampio spazio dedicato al confronto, renderanno la serata particolarmente interessante per chi fosse interessato ad approfondire la conoscenza dei lavori del fotografo e il suo modus operandi.


>> Il PHOTOlive sarà anche un incontro di presentazione del workshop, tenuto dallo stesso Gianferro, che si terrà sabato 8 Maggio e sabato 12 Giugno 2010.

Tema del workshop sarà “La fotografia intima”: i partecipanti saranno invogliati ed accompagnati da Carlo Gianferro ad interpretare in maniera personale la propria concezione di fotografia e di racconto fotografico, attraverso la produzione di una serie di circa 15 immagini.

Durante il mese che separerà i due incontri, gli studenti potranno usufruire di un sito internet dedicato, dove poter caricare e commentare le proprie immagini, seguiti da Carlo Gianferro.

Il PHOTOlive e il workshop sono appuntamenti che fanno parte di un ciclo d’incontri e workshop di fotoreportage dal titolo L'occhio del fotografo: occasioni in cui i partecipanti ai vari incontri avranno la possibilità di misurarsi, guidati dall’esperienza di Massimo Berruti, Carlo Gianferro, Massimo Siragusa e Riccardo Venturi, in una serie d’intense due giorni di teoria e pratica fotografica.

Cercando di superare lo scoglio più grande per ogni fotografo: abituare i propri occhi e i propri pensieri a essere allo stesso tempo ingenui e razionali, indagatori e compassati.

O semplicemente curiosi.



Per ulteriori info:

Mandeep Photography and beyond
Viale dello Scalo San Lorenzo 55
Roma

info@mandeep.it
www.mandeep.it

06 43419054

PHOTOlive con Massimo Siragusa

Mandeep Photography, in collaborazione con Exus Photo presenta, venerdì 16 Aprile 2010, alle ore 19























PHOTOLIVE
Faccia a faccia con la fotografia

Massimo Siragusa


I grandi protagonisti della fotografia italiana si presentano al pubblico romano, in una serie d’incontri volti a far conoscere il lato nascosto della propria carriera, della propria visione autoriale.

Venerdì 16 aprile, alle ore 19 sarà la volta di Massimo Siragusa, fotografo dell’Agenzia Contrasto. Una lunga carriera alle spalle riconosciuta da numerosi premi, tra cui 4 World Press Photo, e che comprende varie pubblicazioni su periodici nazionali ed internazionali, mostre e libri.

Saper guardare la realtà da tanti punti di vista e mostrarla adeguando stile, atmosfera e prospettiva alla situazione del momento sono le caratteristiche che rendono il linguaggio fotografico di Massimo Siragusa eclettico, ogni volta singolare, adatto per raccontare storie in modo sempre sorprendente.

Nelle sue parole: “Il filo conduttore è proprio il mio essere incline alla sperimentazione. Assecondando le varie fasi della mia vita, i miei stati d’animo e, non ultimo, facendomi guidare dalle atmosfere della realtà che volevo conoscere e fotografare, ho scelto tecniche e approcci di volta in volta differenti”.

Tante immagini ed ampio spazio dedicato al confronto, renderanno la serata particolarmente interessante per chi fosse interessato ad approfondire la conoscenza dei lavori del fotografo e il suo modus operandi.

Il Photolive sarà anche un incontro di presentazione del workshop, tenuto dallo stesso Siragusa, che si terrà sabato 17 Aprile e sabato 22 Maggio 2010.
Tema del workshop sarà “L’uso del tempo”: prendendo spunto proprio dalla molteplicità di modi per vivere o vedere il tempo, in ogni sua forma, in ogni sua declinazione, i partecipanti saranno invogliati ed accompagnati da Massimo Siragusa ad interpretare in maniera personale il proprio rapporto con il tempo attraverso la produzione di una serie di circa 15 immagini.

Il Photolive e il workshop sono i primi appuntamenti di un ciclo d’incontri e workshop di fotoreportage dal titolo L'occhio del fotografo: occasioni in cui i partecipanti ai vari incontri avranno la possibilità di misurarsi, guidati dall’esperienza di Massimo Berruti, Carlo Gianferro, Massimo Siragusa e Riccardo Venturi, in una serie d’intense due giorni di teoria e pratica fotografica.
Cercando di superare lo scoglio più grande per ogni fotografo: abituare i propri occhi e i propri pensieri a essere allo stesso tempo ingenui e razionali, indagatori e compassati.
O semplicemente curiosi.



Per ulteriori info:
Mandeep Photography and beyond
Viale dello Scalo San Lorenzo 55
00185 Roma
info@mandeep.it
06 43419054

o visitate il sito
http://www.mandeep.it/education.html

L'occhio del fotografo. Ciclo di workshop di fotoreportage.

>>  Fotografia di reportage: un mondo quasi sterminato, aperto a mille declinazioni e mille contraddizioni.

Narrare o documentare, qual’è la sua funzione?

In quanti modi diversi si può raccontare la stessa storia?

Mandeep Photography, in collaborazione con Exus Photo, prova a rispondere
a proprio modo a queste ed altre questioni, proponendo una nuova sfida: un ciclo di mini-workshop con 5 fotografi, 5 professionisti, 5 autori riconosciuti e riconoscibili dalla propria unica visione.

Una sfida, dicevamo: quella di raccontare ciò che ci è più vicino e familiare, quello di più quotidiano e meno esotico, ciò che conosciamo talmente tanto bene da non riuscire più a vedere.

In fotografia non è solo la tecnica a fare la differenza, ma gli occhi, lo sguardo.
E tra professionisti il PROPRIO sguardo, la visione personale e quindi autoriale.

Guidati dall’esperienza di Massimo Berruti, Carlo Gianferro, Emiliano Mancuso, Massimo Siragusa e Riccardo Venturi, i partecipanti ai vari incontri avranno la possibilità di misurarsi, in una serie d’intense due giorni di teoria e pratica fotografica, con lo scoglio più grande per ogni fotografo:
abituare i propri occhi ed i propri pensieri ad essere ingenui e razionali, indagatori e compassati.
O semplicemente curiosi.

*_* 175 € per il singolo workshop *_*

# Date e temi #

// Emiliano Mancuso: 26-27-28/2 > “Esquilino Multiculturale”
// Massimo Siragusa: 16-17/4 + 22/5 > “L’uso del tempo”
// Carlo Gianferro: 7-8/5 + 12/6 > “Fotografia intima”
// Riccardo Venturi: 28-29-30/5 > “12:12:01”
// Massimo Berruti: 18-19-20/6 > “It’s all around me”



min. 7 - max. 15 partecipanti

Sconto del 5% per l’iscrizione ad almeno 2 workshop
Sconto del 10% per l’iscrizione all’intero ciclo

Programma completo


per info ed iscrizioni: info@mandeep.it

Simulazione di un assignment: workshop di fotogiornalismo con il Collettivo TerraProject




















E’ vero, è sempre più difficile che un periodico affidi dei lavori su commissione, ma perché farsi trovare impreparati quando capita l’occasione?

Mandeep Photography e il Collettivo TerraProject offrono un’importante occasione per prepararsi al rapporto con il mercato editoriale, attraverso un workshop da 5 incontri distribuiti su 3 week-end, dal 10 al 25 aprile 2010, rivolto ad un pubblico di fotoamatori evoluti che si vogliono affacciare al mondo professionale.

Il lavoro si distribuirà sull’arco di quindici giorni. Ogni partecipante potrà presentare un progetto già  avviato o un’idea già elaborata che dovrà concludersi nell’arco del workshop, oppure seguire il  suggerimento dei fotografi del collettivo TerraProject, che proporranno una storia tenendo conto delle inclinazioni personali e professionali dei partecipanti.
Lo svolgimento del lavoro sarà seguito, indirizzato e verificato dai TerraProject durante gli incontri e grazie ad un sito internet creato ad hoc dove ci si potrà confrontare costantemente.

A concludere il workshop un incontro con Renata Ferri, photoeditor di IoDonna, supplemento del Corriere della Sera, che illustrerà le dinamiche di una redazione e dedicherà ampio spazio alla lettura dei portfolii dei partecipanti.


*_* Dal 10 al 25 Aprile 2010 *_*




















La quota di partecipazione al workshop è di 400 €
è prevista l’assegnazione di una borsa di studio


Per ulteriori informazioni:
info@mandeep.it
www.mandeep.it
06 43 41 90 54

Il Sochi Project a Roma

La fiaccola olimpica è ufficialmente passata a Sochi.
Il Sochi Project sta già illuminando la futura sede dei giochi; il tuo contributo potrà alimentare questa luce...



5 stampe tipografiche in formato 70x100 cm in edizione limitata a 600 esemplari in vendita a 10€ l'una

1 box da collezione, serigrafato, in edizione da 300 esemplari, contenente la serie completa di 5 immagini, in vendita a 50€

Fotografia documentaria e reportage di un mondo fluido: gli olandesi Rob Hornstra e Arnold Van Bruggen ci guidano alla scoperta dello slow-journalism e di Sochi, affacciata sul Mar Nero.

Per maggiori informazioni mandeep.it/thesochiproject

Pietro Masturzo, vincitore del World Press Photo 2009

Complimentissimi e tanti auguri a Pietro Masturzo, premiato con il World Press Photo Picture of the year per il suo lavoro sui tetti di Teheran.

Meritatissimo!

MEET RVM - Nuova data: giovedì 25 febbraio!

La presentazione di RearViewMirror Magazine è stata posticipata a giovedì 25 febbraio, sempre alle ore 19

MEET RVM

Venerdì 19 Febbraio alle ore 19 RearViewMirror Magazine si presenta al pubblico romano.
















La redazione al completo del nuovo quadrimestrale dedicato alla fotografia narrativa edito da Postcart, al suo secondo numero ed alla prima presentazione romana, sarà ospite di Mandeep Photography per raccontare l'evoluzione e lo sviluppo della realtà più fresca del panorama editoriale italiano.

Workshop di Travel Photography: 20 e 21 febbraio

Mandeep Photography and beyond, in collaborazione con l'agenzia Parallelo Zero, presenta il workshop di Travel Photography.




La Fotografia di viaggio, o meglio il reportage geografico, è un’arte trasversale che racchiude in se una necessaria straordinaria capacità di adattamento professionale e personale, verso una serie infinita di situazioni. Bisogna innanzitutto imparare a viaggiare per poter gestire rapporti con persone molto diverse da noi per cultura, educazioni, abitudini. Allo stesso tempo bisogna sapersi muovere in una geografia spesso sconosciuta, se non ostile, sicuramente difficile da gestire per modi e tempi. 
Occorre studiare molto, rispettare l’altrove e faticare non poco. Per portare a casa una buona storia bisogna muoversi. 
Questo workshop cercherà di insegnarvi innanzitutto a spostarvi e a lavorare in ambienti inconsueti, a usare tecniche di ripresa utili in qualunque situazione, nonché a costruire un buon reportage di viaggio.

Territori dell'immagine tra fotografia e cinema



Mandeep Photography e Punto di Svista propongono un ciclo d'incontri durante i quali verrà indagata l'immagine nel suo rapporto tra fotografia e cinema: l'uso che ne viene fatto da parte di fotografi e registi o nell'ambito di determinate cinematografie nazionali. 
Un modo per raccontare lo spazio in cui immagini e visioni si attraversano e sviluppano due differenti ma affini universi estetici.

Il programma prevede 3 incontri:

>> Sabato 13 febbraio, h.19

L’America nello sguardo di quattro artisti visuali.
David Lynch, Gus Van Sant, William Eggleston, Stephen Shore

// Tra cinema e fotografia, un percorso visionario negli strati più profondi della realtà americana. Registi come David Lynch e Gus Van Sant e fotografi come William Eggleston e Stephen Shore hanno saputo restituire allo spettatore contemporaneo l’essenza della loro società attraverso immagini simboliche ed evocative che evidenziavano lo straniamento visuale di un intero paese. L’incontro prevede la comparazione dell’apparato estetico e dell’architettura poetica di quattro autori che hanno agito in territori contigui e che hanno saputo far emergere in modo preciso la natura sostanzialmente metaforica dei segni della terra americana. Il tutto grazie alla forza simbolica delle immagini.

>> Sabato 27 febbraio, h.19

Fotografia israeliana contemporanea.
Simcha Shirman, Gilad Ophir, Sharon Yaari, Adi Nes, Tal Shohat, Dalia Amotz

// Negli ultimi anni la letteratura e il cinema di Israele sono balzati agli onori della cronaca artistica grazie a scrittori come Abraham Yehoshua, Amos Oz, David Grossman e a film come Free Zone di Amos Gitai, Valzer con Bashir di Ari Folman, Lebanon di Samuel Maoz. Cinema e letteratura hanno permesso a Israele di far conoscere la propria cultura al di là dell’immagine stereotipata diffusa dagli organi di informazione e dai mass media internazionali. Anche il movimento fotografico israeliano sta negli ultimi anni proponendo un panorama di autori di primo livello, molti dei quali noti in Europa e negli Stati Uniti ma non in Italia. I fotografi israeliani più significativi sono da anni ospiti delle più importanti biennali d’arte contemporanea mondiali ed espongono regolarmente in gallerie e musei prestigiosi in giro per il mondo. Attraverso l’analisi delle opere dei più significativi artisti di Israele si cercherà di delineare una sorprendente poetica dal forte impatto espressivo e di assoluta modernità, molto lontana dai luoghi comuni che di solito accompagnano l’immaginario internazionale. Poesia visuale, società, segni di una terra complessa, memoria, sguardo autocritico in un contesto di una vivacità rara nel panorama internazionale.

>> Sabato 13 marzo, h.19

La questione della memoria tra cinema e fotografia.
Andrej Tarkovskij

// La creazione artistica come “luogo della memoria”, il percorso autoriale come ritrovamento e rivelazione di una verità interiore, la relazione sacra tra individuo e sfera dei sentimenti. Andrej Tarkovskij ha elaborato questa complessa poetica tra gli anni sessanta e gli anni settanta in una condizione di estremo disagio che lo portò a una sorta di esilio dalla patria Russia. Tale poetica si è sempre sviluppata in ambito cinematografico attraverso l’uso delle immagini, trovate più che cercate. Il suo cinema dunque è un percorso poetico visuale, una questione di ritmo della memoria e di ritmo interno alle stesse inquadrature da lui rintracciate. Proprio per tale motivo Andrej Tarkovskij può essere definito un filoso delle immagini, anche per quel che riguarda la sua pur ristretta produzione fotografica, costituita da “polaroid familiari”, prima custodite dal figlio, poi pubblicate in Italia in un prezioso volume. Emerge dall’analisi della sua opera complessiva una volontà di esprimersi attraverso il valore dell’inquadratura e la forza altra dello sguardo rivelatore di un mondo personale all’interno del quale tutti possono trovare il loro spazio di azione. L’incontro organizzato da Punto di Svista intende ripercorrere il filo della sua creatività, proprio attraverso le visioni tarkovskijane, tra cinema e fotografia, grazie all’analisi di sequenze di suoi film accostate alle fotografie scattate nella sua esistenza privata.

*_* ingresso libero *_*

Gli incontri, supportati da materiale audiovisivo, saranno condotti dal critico fotografico e cinematografico Maurizio G. De Bonis (Direttore responsabile di CultFrame – Arti visive e Redattore di Punto di Svista – Arti visive in Italia). L’incontro del 27 febbraio 2010 sarà condotto in collaborazione con Orith Youdovich (fotografa e curatrice israeliana e direttore responsabile di Punto di Svista – Arti visive in Italia).

The Sochi Project 'round Rome

L'invisibilità del Sochi Project





Vi segnaliamo un bell'articolo sul Sochi Project pubblicato sul sito de Gli Invisibili, Movimento di resistenza culturale nato da un'iniziativa di Diego Cugia, che da statuto "privilegia la libertà di pensiero, la condivisione della conoscenza, il potere delle idee, rispetto al potere politico individuale e al “pensiero unico” mediatico; l’essere all’apparire; il Noi all’io; il bene collettivo al tornaconto personale."


Noi siamo con loro...



Editing per il mercato editoriale. Workshop con Isabelle Grattard, photoeditor di Liberation

>> Mandeep Photography and beyond e Laboratori Visivi sono lieti di presentare il workshop dal titolo “Editing fotografico per il mercato editoriale”, condotto da Isabelle Grattard - Picture editor di Libération - il 23 e 24 gennaio 2010.
Il workshop è rivolto a fotoamatori e professionisti che vogliano migliorare la selezione dei propri lavori fotografici con particolare attenzione alla distribuzione nel mercato dell’editoria. Le mattinate di sabato e domenica saranno dedicate all’approfondimento teorico/ pratico dei temi trattati, mentre i pomeriggi saranno dedicati alla visione dei lavori fotografici dei partecipanti, all’editing e alla lettura portfolii.
// Isabelle Grattard
Picture editor di Libération dal 2004. Produce per conto del quotidiano assignments su tematiche politiche, sociali, storiche e scientifiche. Lavora a stretto contatto con le più importanti agenzie fotogiornalistiche internazionali, e collabora con fotografi freelance, case editrici, festival, gallerie e musei. Ha studiato presso la Scuola Nazionale Superiore di Fotografia di Arles.


*_* 23 e 24 gennaio 2010 h. 10-18 *_*
    

Max. 15 partecipanti
Costo 250 €

per info ed iscrizioni:
info@mandeep.it
info@laboratorivisivi.it

La formazione da Mandeep

Mandeep dedica grande attenzione alla formazione, proponendo costantemente occasioni di incontro, workshop, corsi e seminari, con la convinzione che la passione per la fotografia debba basarsi su solide basi teoriche e tecniche.

L'esperienza accumulata in anni di studio e formazione specializzata ci permette di offrire corsi, in collaborazione con le associazioni Laboratori Visivi ed Exus Photo, che vanno incontro alle più diffuse esigenze degli studenti.

Coloro che si avvicinano per la prima volta al mezzo e al linguaggio fotografico possono scegliere tra corsi base con moduli da 24 a 50 ore.
Quelli più esperti, oltre ai corsi di livello avanzato, potranno trovare corsi di reportage e workshop tematici sui vari aspetti della fotografia professionale.

Non solo corsi però!

La nostra ambizione è quella di creare un pubblico attento, critico, partecipe.
Noi crediamo che la fotografia sia uno strumento fondamentale per raccontare il mondo e le sue storie, perchè ha la rara capacità di trasformare lo spettatore in interlocutore.

Quello fotografico è un linguaggio universale, aperto, che non conosce frontiere, ma come ogni linguaggio ha le sue regole da conoscere, per rispettarle o trasgredirle.
Il nostro scopo è quello di fornire gli strumenti adeguati, delle griglie interpretative, per rendere effettivamente fruibile ai più ciò che troppo spesso è relegato ai margini della comunicazione o destinato solamente agli addetti ai lavori.

A questo sono destinati gli incontri con gli autori ed i seminari aperti al pubblico, le mostre e gli eventi che proponiamo continuamente.

Perchè non ci arrendiamo, e crediamo ancora in un lento e tradivo risveglio di questa nostra società, che passi anche attraverso un consumo più consapevole della fotografia.
Perchè noi, nella crescita, ci crediamo davvero!


Il Sochi project a Roma








Finalmente debutta il Sochi project a Roma.
Un articolato progetto fotografico condotto da Rob Horstra e Arnold Van Bruggen, il cui intento è seguire nei prossimi 4 anni gli sviluppi legati agli sconvolgimenti che riguarderanno Sochi, cittadina russa dove sono in programma le Olimpiadi invernali del 2014.

La particolarità risiede nella scelta degli autori di auto-produrre un'inchiesta approfondita, slegandosi dai tradizionali metodi di finanziamento da parte di grandi gruppi economici, chiedendo ai fruitori stessi dell'inchiesta un contributo attraverso piccole offerte, creando una comunità forte di supporto al progetto.

Per il proseguo di questo progetto, è fondamentale il contributo di ognuno.

In occasione del Sochi project a Roma, 5 immagini tratte dal progetto sono state stampate su manifesti 70x100, in tiratura di 600 esemplari; in più è previsto un collector's box in edizione da 300, che conterrà la serie completa di immagini; tutto ciò sarà messo in vendita in modo da sostenere materialmente la prosecuzione del Sochi Project.


Emiliano Mancuso: Terre di sud



Emiliano Mancuso compie un viaggio nel Sud Italia, fra le città più rappresentative, talvolta scenario di drammatici eventi di cronaca. Il racconto fotografico nell’immaginario di Emiliano ricalca quello di suo nonno, dedicatario del libro: “nella casa di campagna dei miei genitori, c’era un manifesto che riportava il titolo di una mostra Terra di sud, realizzata da Piero Casotti, è stato un pittore minore… paesaggi… acquerelli. Io non l’ho mai conosciuto, per me è stato da sempre una sorta di essere mitologico”.
Il Sud che si respira in queste immagini è un paese a sé rispetto al resto d’Italia, una sorta di Regno delle Due Sicilie due secoli dopo. Sono ormai trascorsi gli splendori culturali e le conquiste scientifiche, è rimasto un equilibrio particolare, misto tra rassegnazione e dissimulazione, tragicomico collante sociale. Emiliano ci dice: “Inferno e Paradiso al Sud sono come fusi insieme”. La scelta editoriale delle foto su due pagine, che ben si accoppia all’uso della pellicola nel disvelare la realtà, riserva una doppia pagina a finestra alla splendida immagine della bambina con gli stivali sul muro che emerge dal fumo dei roghi di spazzatura, un confine tra la sua quotidianità e la sua fantasia, ed una possibile speranza?: “ Per quanto riguarda il Mezzogiorno, non parlerei di speranza in senso comune. Non vedo segni di cambiamento. Ho visto solo qualche autore che si è ribellato, ed ha prodotto un lavoro di qualità enorme. Non credo faccia bene dire che ci siano speranze, perché la realtà è molto più fosca di come la rappresentiamo noi. D’altra parte però, chi ha vissuto o passato un po’ di tempo al Sud lo sa: le cose così sembrano andare bene, funzionano. Da una parte c’è l’omertà, la complicità, dall’altra c’è chi vive bene, con allegria, molto più che nel Centro-Nord. Un’energia molto forte che contagia.”



Grazia Neri introduce il libro sottolineando la caratteristica onestà dell’immagine: “Negli ultimi anni la fotografia di reportage soffre troppo il peso del digitale, soffre di una vera e propria deriva formalistica. Questo lavoro vuole essere impressionistico, immediato, direi quasi più sporco”. Rivelatore il trittico sulla condizione umana impaginato in sequenza: una donna rifugiatasi nella solitudine porpora della sua casa; i bagnanti assiepati a San Vito lo Capo; i mucchi ordinati di teschi ed ossa.

Ed. Postcart, Roma 2008
128 pag.
29,90 €

Peter Bialobrzeski: Tigri di luce



I soggetti di Neontigers sono sette città orientali che sembrano tratteggiare, nella luce crepuscolare, le futuristiche città immaginate da Philip K. Dick. Non esistono marcate differenze fra le metropoli immortalate, posseggono al contrario dei tratti comuni che le riuniscono a formare un’intera grande città virtuale. Neontigers, con altri due lavori dell’artista, Heimat e Lost in Transition, appare come il capitolo di un trittico. Una storia che Peter Bialobrzeski racconta con la sua tradizionalissima macchina fotografica: la vita e le trasformazioni nel mondo globalizzato. Neontigesr mostra imponenti palazzi alveare che inglobano gli uomini.
In Heimat la natura incontaminata dominatrice assoluta dello spazio, grembo natio di un’umanità infinitesimale. Lost in transition, ultimo lavoro di Bialobrzeski, invece indaga la linea di confine: nuove svettanti architetture, accanto ad edifici vecchi e a miserabili baracche, il mondo di ieri e quello di domani.

Josef Koudelka: Invasione. Praga '68



Josef Koudelka cura questo magnifico volume, riunendo dopo molti anni la documentazione cruda ed appassionata dell’occupazione che Praga dovette subire nel 1968 dall’URSS e che di fatto, fece calare il sipario sulla Primavera: ultimo tentativo storico d’attuazione d’un socialismo reale. Josef fino ad allora fotografo di scena, ma privo di esperienza fotogiornalistica, esce per strada e comincia a scattare.
I carri armati sovietici, i soldati, i cittadini praghesi non rassegnati alla resa: molti di loro procedono verso gli occupanti con coraggio, sguainando la sola arma a disposizione: il proprio corpo. I funerali del giovane Jan Palack che rese il suo corpo simbolo estremo della rivolta. L’agghiacciante racconto di quell’estate viene reso sempre dal centro dell’azione col quasi unico ausilio tecnico del grandangolo; Koudelka non si nasconde, è sempre attore sulla scena.


Ed. Contrasto, Milano 2008
296 pag.
40 €

Teenagers' shadow: Summer Crossing
Laura Henno


Rainy Silence, 2007 ©Laura Henno

Una baita nel folto della boscaglia che circonda il lago. L’azzurro naturale delle acque, che nella preziosa stampa su alluminio vira nelle algide luccicanze del grigio, circonda ed accoglie pacificamente la ragazza che vi si inoltra lanciando uno sguardo indietro, alla riva, dove altri suoi compagni restano a vagare fra ragnatele di rami, ciottoli e fanghiglia.
Un’altra, capelli rossi, bagnati, per il lento sgocciolio dell’acqua e la stagnante umidità che accompagna la fine della tempesta: scruta davanti a sè, sopraffatta, di nuovo i raggi di sole che dischiudono le nuvole.


A tree of night, 2004 ©Laura Henno


Summer Crossing, 2007 ©Laura Henno

La vista del lago dalla baita è preclusa dal folto degli alberi intorno, all’interno nella penombra, la piena intensità dei colori: il verde dello scialle di una giovane donna che volge lo sguardo verso l’angolo più buio, dove si cela l’ignoto; il bianco candido della t-shirt di un’altra che volge invece lo sguardo verso la luce, di sbieco, il buio alle sue spalle: incombente.
Il progetto della giovane fotografa francese Laura Henno, si chiama Summer Crossing, titolo appropriato, e quanto mai evocativo della storia che questa serie di quindici immagini racconta.

Protagonisti principali sono un gruppo di adolescenti, che la Henno ritrae mentre sostano in una sorta di Zona Morta fra cielo, terra e acqua, ad un confine ignoto. Un luogo che sembra essere l’emanazione interiore di quel meravigliosamente straziante periodo della loro giovinezza, oscuro e sconosciuto, durante il quale ognuno diventa pioniere di sé stesso.


Freezing, 2004 ©Laura Henno

La partecipazione emotiva della Henno traspare in ogni scatto, ma questo non le impedisce di rimanere lucida ed assicurarsi la giusta intensità di osservazione partecipante, che libera l’opera da pericolosi vizi personalistici, e stabilisce un canale sensibile di comunicazione con il pubblico.
Il fascino di Summer Crossing solletica l’immaginario comune, e così fa pensare a quanto siano vicine le suggestioni di alcuni film del regista americano Gus Vant Sant, (My own private Idaho, Last Days, Paranoid Park).
La riflessione intimista di Laura Henno, che con Summer Crossing si è classificata prima al Rencontres d’Arles Discovery Award’s nel 2007 (dopo l’ottima premessa preludio di Bed nel 2001), è arrivata in seconda battuta rispetto al progetto artistico che inizialmente l’aveva resa nota al grande pubblico: Qubo Gas.

Qubo Gas è un collettivo formato a Lille nel 2000 da Henno insieme con Jean-François Ablézot e Morgan Dimnet Per i loro lavori impiegano gli strumenti più variegati. Dal disegno su carta al collage, agli affreschi, video-installazioni e animazioni digitali: una ricerca focalizzata sul tema del disegno.
L’impegno con la fotografia vede Laura Henno artefice unica, seppur parallelamente continui la sua ricerca espressiva con Qubo Gas, che li ha portati a Roma presso il MAXXI, ospiti di NetSpace: viaggio nell’arte della Rete Paesaggi elettronici lo scorso ottobre, con il progetto Watercouleur Park.

Per approfondire

Hungry Planet: what the world eats



30 famiglie
24 paesi nei quattro angoli del mondo
1 marito fotografo
1 moglie co-autrice, giornalista, scrittrice e food stylist
5 anni di lavoro
una buona dose d’impegno
fame di giustizia q.b.

Questi gli ingredienti alla base della preparazione di Hungry Planet. What the world eats, il lavoro di Peter Menzel e Faith D’Aluisio che Mandeep Photography and beyond è orgogliosa di presentare.

Un viaggio nelle cucine e nelle dispense di tutto il mondo. Trenta gruppi familiari in posa con il cibo che verrà consumato nel corso di una settimana.
Un'indagine capillare e consapevole sul consumo alimentare e sulla disparità della sua distribuzione nel mondo.

Fino al 28\2\2009

Lun-Sab 11-13:30 \ 15-21
Chiuso domenica e lunedì mattina

Viale Scalo san Lorenzo, 55.
Roma